IoProgrammo era una rivista che, a conferma del nome, metteva una gran voglia di programmare. Sarà anche per quelle pagine davvero ben impaginate ed incorniciate, con trucchi e curiosità nelle colonne laterali ad aggiungere ulteriore interesse agli articoli… ma sopratutto la carta vincente di quella rivista era la qualità dei testi. Si respirava contemporaneamente aria accademica ed aria professionale, concetti teorici avanzati uniti a snippet pratici per la vita di tutti i giorni.

Il numero 50, uscito dopo l’estate 2001, ne era un esempio lampante. A parte un brevissimo editoriale, la copertina dorata ed un prezzo promozionale (9900 lire invece di 14900), nessuno spazio ad autocelebrazioni ma tanta “ciccia” di spessore:

  • Frattali, iterazioni, orbite e un focus su un frattale “del grande G.M. Julia”
  • ActionScript per richiamare e controllare i clip filmati, parliamo ovviamente di file .fla.. e scende un’altra lacrimuccia
  • Formato mp3 a pagamento: quale sostituto? Forse Ogg Vorbis?
  • Immancabile Carlo Pelliccia su Java, in particolare ci insegna a sviluppare un tool per chiamate vocali
  • YaBasic per sviluppare su Playstation2
  • Gli oggetti in Visual Basic e i pericoli dell’istruzione Set che non duplica, ma assegna il puntatore alla stessa area di memoria..
  • Su Php invece siamo ad un corso base, in cui si insegnano gli “include” che all’epoca vengono chiamati “finti frames”…
  • E poi il clou: le basi di un sistema Gis, quando avere a che fare con la cartografia era un’avventura affascinate ma durissima

“la storia racconta come finì la corsa”.. IoProgrammo dopo qualche anno prese una brutta piega, la parte pragmatica lasciò spazio ad una parte più ludica (Arduino), il web fece il resto e l’intero editore, Edizioni Master, finì in concordato preventivo e quindi in malo modo. Ma se oggi siamo quello che siamo, lo dobbiamo anche a quegli articoli su cui ci siamo formati ed abbiamo sognato cose grandi.

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Last Update: 17 Gennaio 2025