Sorprende che una trasmissione amata, utile, professionale e sempre “sul pezzo” come Chi l’ha visto? mostri talvolta lacune nelle questioni tecnologiche. Ancora oggi ricordiamo l’intervista in cui Gianloreto Carbone si faceva spiegare da una spettatrice il funzionamento dei “like” e delle “amicizie” di Facebook, durante il caso della scomparsa di Maria Angela Albertoni nel 2013. Considerata l’importanza dei social, già rilevante all’epoca, sarebbe stato lecito aspettarsi una maggiore preparazione da parte di Carbone, uno dei giornalisti più accreditati e apprezzati di quegli anni.
Ancora più sorprendente è l’ostinazione con cui Chi l’ha visto? porta avanti la sua battaglia contro le truffe romantiche. Una battaglia sacrosanta, ma spesso condotta in modo fuorviante. Dal 2019, sul sito ufficiale, campeggia un mosaico di volti appartenenti a persone che, a loro insaputa, sono state utilizzate per creare falsi profili social con lo scopo di adescare vittime promettendo amore e chiedendo denaro. L’idea iniziale era di aggiornare regolarmente questa griglia sulla base delle segnalazioni degli utenti. Tuttavia, prevedibilmente, il mosaico è rimasto fermo a poche decine di volti, meno di 150.
Già in partenza, era evidente che si trattava di un progetto poco funzionale, pur animato da buone intenzioni: su una piattaforma con oltre due miliardi di utenti attivi, la probabilità di trovare un volto attraente e utilizzarne le foto per truffe romantiche è talmente alta che nemmeno un sito aggiornato ogni minuto potrebbe arginare il fenomeno. Nel mondo reale, la regola d’oro che si impara è “non accettare caramelle dagli sconosciuti”, non “non accettare caramelle da queste persone specifiche di cui ti mostro la foto, ma accettale da tutti gli altri”.
C’è di più. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale (AI), non ci limiteremo a volti generati artificialmente (falsi, ma non associati a persone reali); avremo anche video completi di voce, interamente creati dall’AI.
Ha senso, di fronte a un quadro così imminente, continuare a “istruire” il pubblico presentando un tabellone di volti come la soluzione definitiva?
Eppure, è quanto accaduto nella serata del 20 novembre, quando è stato presentato l’ennesimo caso di truffa romantica. La Sciarelli ha annunciato trionfante che il volto della presunta colpevole “finisce in tabellone”. I truffatori se ne faranno una ragione e, probabilmente, visiteranno il sito thispersondoesnotexist.com.