Su “Molto Salute” (allegato a “Il Messaggero” di giovedì 16 gennaio 2025) sono state pubblicate due interessanti pagine sulle ultime scoperte in ambito medico. Tante buone notizie, a cominciare dal lenacapavir, che sembra avere un’efficacia del 96% nella prevenzione dell’HIV, una malattia che, solo nel 2023, ha colpito 2.349 persone in Italia.
Anche l’AI fa la sua parte. La Società Italiana di Cardiologia ha approvato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, in particolare per la diagnosi precoce delle malattie cardiache. Uno studio condotto su circa 400 pazienti con problemi cardiaci ha dimostrato che, durante il tragitto verso la clinica, l’AI è stata in grado di identificare i casi più gravi nel 99% delle situazioni. Il vantaggio principale è stato nei tempi di analisi: appena 27 secondi di valutazione media, almeno quattro volte più rapido rispetto a un medico, con tutte le conseguenze positive che ne derivano. Tra l’arrivo in clinica e l’esecuzione della procedura di rivascolarizzazione sono trascorsi appena 18 minuti. Chissà che, in un Sistema Sanitario al collasso, non siano proprio le tecnologie a restituire efficienza ai nostri Pronto Soccorso.
Altre buone notizie arrivano dalla Francia, dove uno screening a distanza per la diagnosi del papilloma virus (HPV) e la relativa prevenzione dei tumori viene realizzato attraverso un pratico chatbot disponibile via smartphone.
Siamo solo agli inizi dell’era dell’AI, e chissà quante persone possono già dire di essere vive grazie a questo straordinario strumento.